Alle falde del Monte Pisano, nel cuore della Val Graziosa, fuori dall’abitato di Calci, si trova l’ultima Certosa costruita in Toscana: la Certosa di Pisa fondata nel 1366. Il sontuoso aspetto attuale è dovuto ai massicci interventi cui la Certosa venne sottoposta nel '600 e nel '700 e che la resero simile a una reggia.
Nel 1972 la Certosa fu abbandonata dagli ultimi due certosini che vi vivevano e, dopo una serie di lavori di restauro, venne riadibita a nuovi usi.
Una parte della Certosa è utilizzata dall'Università di Pisa e accoglie al suo interno il Museo di Scienze Naturali, fondato nel 1591 da Ferdinando I de’ Medici e che, con i suoi ventiquattro scheletri di cetacei, costituisce la collezione cetologica più importante d’Italia. Un'altra parte della Certosa è divenuta invece Museo Nazionale ed è visitabile.
La visita alla Certosa permette di entrare in un mondo che sembra essere fuori dal tempo e dallo spazio, un mondo che progressivamente si stacca dalla vita quotidiana e terrena per aprirsi alla meditazione e alla preghiera fino al raggiungimento di quella unione mistica che è riflessa nell'architettura stessa della Certosa, immagine ideale della Gerusalemme celeste.
Tra gli ambienti visitabili c'è la chiesa destinata alla preghiera comunitaria che conserva stalli quattrocenteschi intarsiati e sontuose decorazioni ad affresco dell’inizio del Settecento. Oltre alla chiesa è possibile vedere le numerose cappelle, riccamente decorate tra '600 e '700 con affreschi e stucchi, nelle quali i certosini erano soliti celebrare i riti religiosi individualmente. La visita alla cappella del capitolo, al refettorio, alle celle dei monaci e ai chiostri permette di rivivere la quotidianità rigidamente regolata del padre certosino.
Molti furono nei secoli i visitatori illustri ospitati nella Foresteria Granducale, tra i quali il granduca di Toscana Pietro Leopoldo I (che salvò i Certosini dall'applicazione delle soppressioni di ordini monastici da lui stesso volute), Ferdinando re di Napoli, Gustavo II re di Svezia e molti altri ancora. Tra gli artisti che hanno contribuito a rendere la certosa così ricca e sontuosa ricordiamo in particolare Bernardino Poccetti, Baldassarre Franceschini (detto il Volterrano), Jacopo Vignali, i fratelli Rolli e Guidi, Pietro Giarré.
A poca distanza dalla Certosa, nel centro dell’abitato di Calci, sorge la Pieve di Ss. Giovanni e Ermolao (XI sec) in stile romanico pisano che conserva all’interno un pregevole fonte battesimale del sec. XII, un frammento di croce dipinta e le reliquie di S. Ermolao.
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