"Balle di scienza - Storie di errori prima e dopo Galileo" è la mostra proposta da Palazzo Blu, Università di Pisa e dall’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare per la ricorrenza del 450° anniversario della nascita di Galileo Galilei.
Abbagli, bufale ed errori popolano la strada che l’uomo ha percorso per conoscere e interpretare l’universo, non solo nella visione antica di una natura antropomorfa, fatta di spiriti e di dei.
È stato così anche dopo che il metodo di Galileo ci ha insegnato a guardare con più attenzione e intelligenza ai fenomeni naturali. Ancora oggi, nella nostra era ipertecnologica e di comunicazione globale, ci capita spesso di prendere sorprendenti cantonate.
La mostra, aperta dal 22 marzo al 29 giugno, racconta come gli errori accompagnino inevitabilmente il desiderio dell’uomo di conoscere: grandi scoperte – fatte qualche volta anche per caso – si intrecciano con clamorose sviste.
Gli scienziati infatti portano in laboratorio, ed è difficile fare altrimenti, le proprie convinzioni religiose, filosofiche e culturali. In realtà, però, correggere i propri errori è l’essenza stessa del metodo scientifico galileiano inaugurato da Galileo più di 400 anni fa. Ciò che conta è non perdere meraviglia e curiosità di fronte al mondo: sbagliarsi fa parte del gioco.